Stamattina, prima di mettermi a lavorare, ho notato uno strano movimento nei pressi dell'istituto superiore sul quale prospetta il balcone dello studio. Un nutrito gruppo di adolescenti, tutti rigorosamente di sesso maschile, fra schiamazzi e improperi stava appendendo uno striscione sulla facciata della scuola.
Sul marciapiede parallelo, sotto gli ombrelloni del baretto, un gruppo di coetanee di sesso opposto, era in preda ad una visibile eccitazione.
Ora io non è che sia proprio vecchia; diciamo che lo sono abbastanza da provare sconcerto per l'abbigliamento di un adolescente, ma non così tanto da trasformarlo in sdegno. E diciamo che lo sono abbastanza da appartenere a quella generazione che pensa, quando vede dei liceali con uno striscione, che il contenuto sia senza dubbio politico.
Quale stupore dunque, nell'accorgermi che il testo recitava pressappoco così:
"Da tre anni con te, da tre ani nella mia vita...il tempo e come se non fosse passato, ti amo cucciolotta mia, tvtb" firmato XY -nome e cognome per esteso, che non riporto per smemoratezza e non per discrezione-.
Tralasciando l'inqiuetante numero di ani - evidente errore di ortografia piuttosto che caso interessante per un anatomopatologo- e le è senza accento, il "latore della presente", evidentemente soddisfatto, veniva portato in trionfo dagli amici mentre la "cucciolotta" riceveva pacche sulle spalle e complimenti dalle sue compagne di classe; nel frattempo, barista, salumiere, professori e automobilisti, si godevano lo spettacolo e commentavano.
Il fatto curioso però, era che i due ragazzi in questione, sembravano badare più a questa piccola folla di spettatori, dei quali in qualche modo facevo parte anche io, che l'uno all'altra. Terminati infatti i dieci minuti di interessamento da parte dei passanti per l'insolita vicenda, i Romeo e Giulietta del quartierino, anzichè scappare insieme verso qualche giardinetto appartato, rientravano in classe ciascuno con i rispettivi amici.
Intanto, un vento inclemente, nel corso della mattinata strappava via lo striscione, lasciandolo a penzolare tristemente per un sol lembo. Nessuna mano pietosa lo rimetteva in sesto ma, sopratutto, nessuno, nemmeno dopo la fine delle lezioni lo portava via.
Nel corso del pomeriggio, un occhio al computer e uno alla grigia facciata dell' isitituto, non potevo fare a meno di notare che, la dichiarazione sul lenzuolo, scivolava, col passare delle ore, via via sempre più in basso; intanto, i passanti si facevano più radi, i lampioni si accendevano e arrivava la sera, ma nessuno raccoglieva il telo, ormai annerito, appallottolato sopra il marciapiede.
Ora magari io, che conservo vagoni di lettere ingiallite, fiori secchi e perfino biglietti dell'atuobus di una "giornata particolare" di 15 anni fa sarò esagerata, ma il fatto che un oggetto del genere, non divenga automaticamente reliquia, proprio non lo capisco.
Eppure una spiegazione semplice, forse addirittura semplicistica ma, a parer mio -sig- azzeccata, c'è. Ed è che la spettacolarizzazione dei sentimenti, sta diventando l'unico "canale" per esternarli; e il "mezzo" è tanto seducente e narcisista, che spesso fa dimenticare il fine.
Il tempo delle scritte anonime sui cavalcavia, sui muretti, in luoghi che solo in due si poteva conoscere e comprendere, sta scomparendo; il significato in "codice", magico proprio perchè segreto, di certi messaggi, dei nomignoli che li firmano, sta lasciando il posto a testi teatrali con tanto di nome e cognome. La smania di protagonismo, si sta sostituendo piano piano alla voglia di svelarsi solo a chi ci è caro.
E ora, ora mi costringete a dire una cosa che fa tanto "vecchietta indignata"...me la sarei evitata volentieri ma...devo prendermela con la televisione. E si, perchè se provate ad accenderla di pomeriggio -e giuro sul creme caramel che è il mio dolce preferito che non lo faccio più!- assisterete a un autentico delirio; i sentimenti, spettacolarizzati all'ennesima potenza, vengono spiati, vivisezionati, mostrati...insomma tutto fuorchè vissuti.
Questa televisione, che ci incita a sviluppare il peggio dentro ognuno di noi, trasformandoci in voyeur ed esibizionisti, è la stessa che ci spiega che per cucinare "non c'è tempo", ma che per fortuna esistono in commercio tanti "fantastici" prodotti industiriali; basta ripassarli in padella per qualche minuto.
A questo stato di cose, secondo me, bisogna "resistere, resistere, resistere". Io ho cominciato la mia battaglia, con una serie di piatti che si preparano nello stesso tempo in cui si scongela un surgelato; tanto per batterli sul loro stesso terreno. Oggi ho preparato una Frittata al curry con peperoni, gamberetti e basilico.
Per 4 persone
6 uova
200 gr di gamberetti sgusciati -quelli surgelati vanno benissimo, in un altro post vi spiego perchè-
1 grosso peperone rosso
qualche foglia di basilico
un pizzico di curry
4 cucchiai olio extravergine di oliva
1/2 bicchiere di vino bianco
Battete le uova e mescolateci il basilico spezzettato con le dita. Tagliate il peperone a piccoli dadini. Riscaldate l'olio e quando è ben caldo -non deve soffriggere però- unite il curry e dopo un minuto i peperoni che rosolerete per un paio di minuti. Aggiungete i gamberetti e appena il composto riprende a "sfrigolare" sfumate con il vino bianco. Quando il liquido sarà evaporato, versate sul composto di peperoni e gamebri le uova sbattute con il basilico. Terminate di cuocere la vostra frittata.
Mangiatela, e non rivelate e nessuno perchè amate tanto questo piatto. Uno, e uno soltanto, capirà.