...le mezze stagioni! E' questa la tipica frase, seguita da un grande sospiro di disappunto, che in questi giorni sembra essere la grande protagonista dei classici dialoghi da treno o da sala d'aspetto del dentista. Più volte su questo blog ho parlato della mia insana passione per i luoghi comuni. Purchè infatti non abbiano, come di frequente accade, una sfumatura razzista, mi diverte adoperarli e, sopratutto, verificarne la veridicità o quanto meno la remota verità dalla quale originano.
Oggettivamente dopo un inverno straordinariamente mite, con giornate di gennaio e febbraio che consentivano di pranzare all'aperto, rintracciare nelle temperature siderali e negli temporali scroscianti che ultimamente si stanno abbattendo sull'Italia anche solo un'ipotesi di primavera appare alquanto azzardato.
Non vi sorprenderà, dunque, se la prima ricetta che posto dopo il 21 marzo è un Brasato al barolo con cipolline in agrodolce; per prepararlo occorrono:
1,200 kg di carne di manzo adatta a lunghe cotture
1 lt di barolo
una cipolla
una carota
un gambo di sedano
un rametto di rosmarino
qualche foglia di alloro
qualche foglia di salvia
3 spicchi d'aglio
qualche grano di pepe nero
qualche chiodo di garofano
olio evo
1/2 chilo di cipolline
una tazza di brodo di carne.
Mettete a marinare, con 24 ore di anticipo, la carne nel barolo con tutti gli odori (la cipolla steccata con i chiodi di garofano, le erbe, il sedano, la carota, l'aglio, il pepe). Il giorno successivo legate la carne per non farla deformare, versate abbondante olio evo in una pentola larga dal fondo pesante, riscaldatelo bene e rosolatela per "siggillarla" su tutti i lati. Copritela con il vino non filtrato, abbassate la fiamma, incoperchiate e cuocete a fuoco lentissimo per un paio d'ore. Spegnete il fuoco, sollevate la carne, filtrate il liquido di cottura (tenedolo da parte) rimettete la carne in pentola e ricopritela con il liquido filtrato facendolo ridurre a fuoco vivo. A questo punto aggiungete le cipolline, facendole rosolare bene nel fondo (andrebbero fatte da parte, questa modalità è apocrifa ma ci ho voluto provare per non avere troppi fuochi occupati) e sfumate tutto con una tazza di brodo di carne. Abbassate la fiamma, incoperchiate e cuocete ancora per una ventina di minuti.
Servitela ben calda con il suo sughetto e magari riuscirete ad intravedere qualche fiocco di neve posarsi lentamente sul davanzale della vostra finestra.