Non ci sono più...

Oggettivamente dopo un inverno straordinariamente mite, con giornate di gennaio e febbraio che consentivano di pranzare all'aperto, rintracciare nelle temperature siderali e negli temporali scroscianti che ultimamente si stanno abbattendo sull'Italia anche solo un'ipotesi di primavera appare alquanto azzardato.
- 1,200 kg di carne di manzo adatta a lunghe cotture
- 1 lt di barolo
- una cipolla
- una carota
- un gambo di sedano
- un rametto di rosmarino
- qualche foglia di alloro
- qualche foglia di salvia
- 3 spicchi d'aglio
- qualche grano di pepe nero
- qualche chiodo di garofano
- olio evo
- 1/2 chilo di cipolline
- una tazza di brodo di carne.
Mettete a marinare, con 24 ore di anticipo, la carne nel barolo con tutti gli odori (la cipolla steccata con i chiodi di garofano, le erbe, il sedano, la carota, l'aglio, il pepe). Il giorno successivo legate la carne per non farla deformare, versate abbondante olio evo in una pentola larga dal fondo pesante, riscaldatelo bene e rosolatela per "siggillarla" su tutti i lati. Copritela con il vino non filtrato, abbassate la fiamma, incoperchiate e cuocete a fuoco lentissimo per un paio d'ore. Spegnete il fuoco, sollevate la carne, filtrate il liquido di cottura (tenedolo da parte) rimettete la carne in pentola e ricopritela con il liquido filtrato facendolo ridurre a fuoco vivo. A questo punto aggiungete le cipolline, facendole rosolare bene nel fondo (andrebbero fatte da parte, questa modalità è apocrifa ma ci ho voluto provare per non avere troppi fuochi occupati) e sfumate tutto con una tazza di brodo di carne. Abbassate la fiamma, incoperchiate e cuocete ancora per una ventina di minuti.
Servitela ben calda con il suo sughetto e magari riuscirete ad intravedere qualche fiocco di neve posarsi lentamente sul davanzale della vostra finestra.